Beppe Iachini, tecnico del Palermo, parla in conferenza stampa del suo ritorno a Firenze da allenatore: "La prima volta che sono tornato a Firenze da calciatore fu una grande festa ed ero un giocatore del Palermo. Che effetto mi fa? Era un periodo diverso, ora sono passati tanti anni, ma devo dire che sono sempre belle emozioni perché furono belle pagine, fui apprezzato sia come atleta che come persona. Quando ci sono attestati di questo tipo vanno al di là di quello che si fa in campo, rimase qualcosa di positivo anche a livello di serietà. Palermo imprevedibile? E' una cosa che avevamo raggiunto anche lo scorso anno in serie B. L'idea era di riportare gli stessi principi e la stessa mentalità in serie A, sebbene con avversari diversi per organizzazione e palleggio. La volontà era quella di crescere, anche ad inizio campionato abbiamo fatto delle buone gare. Abbiamo migliorato molto la fase di palleggio, di possesso e di profondità. Le chiamo le tre P, c'è anche una quarta che è la pazienza. Sono armi che per le mie squadre sono fondamentali. Oggi siamo ad un buon livello, la scorsa settimana avevo detto 85-90%, ma l'emblema delle azioni finali sta nella volontà di dare profondità alle azioni. Guardate il gol al 94′ col Sassuolo: Lazaar, invece di spararla in mezzo, l'ha data a Vazquez per poi andare in profondità. Stessa cosa sul quarto gol fatto al Cagliari. Noi a ridosso dell'area avversaria abbiamo ancora margini di crescita, in certe zone è fondamentale andare a ragionare piuttosto che giocare di prima. Su quello stiamo lavorando molto, a volte Dybala e Vazquez giocavano troppo di prima mentre adesso ci pensano bene".
sabato 10 gennaio 2015
Palermo, Iachini: "Giochiamo con palleggio, possesso e profondità"
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